Kaisar. Verità Negate

2005 - Scritto e realizzato da Raffaele Curi

con
VINCENT GALLO – SHEILA CHANDRA

In scena dal 4 al 12 marzo, Kaisar – Verità negate è un’esperimento – performance, imprevedibile e provocatorio, scritto e realizzato da Raffaele Curi. Per l’autore, che è anche il direttore artistico della Fondazione, rappresenta una sorta di rilettura fantastica della storia dell’umanità attraverso il tema della guerra, del potere e della “verità negata”.
Ne saranno protagonisti, insieme ad oltre settanta simbolici personaggi, un’icona del cinema indipendente americano come Vincent Gallo, attore, regista, musicista, pittore e la cantante anglo-indiana Sheila Chandra, star del progetto World Music di Peter Gabriel, un’artista che ha fatto della libertà espressiva una regola assoluta e originale del suo far musica.

Questo spettacolo, tra rappresentazione concettuale e installazione drammaturgica, non a caso inizierà con una sorta di preambolo visivo ed emozionale nella galleria della Fondazione per proseguire nella Curia dei Fori Imperiali: in Kaisar – Verità negate l’arte, il teatro e la musica si fondono in una ricerca che amalgama più elementi, esperienze, culture e mezzi espressivi corrispondendo alle intenzioni della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, che fa della ricerca artistica in senso globale motivo del proprio percorso.
Significativo l’inizio della performance nella Galleria anche per i contenuti dello script sul quale si fonda l’esperimento di Raffaele Curi: come è noto, proprio durante i lavori dello spazio, sono emersi Il mito di Laocoonte tema di questa prima edizione, lo spettacolo – esperimento prende il via con la tangibile visione di una “verità negata” e la rievocazione della tragica fine del sacerdote troiano, strangolato dai serpenti insieme ai figli adolescenti, diviene lo spunto per una riflessione sulla verità e il suo rifiuto, sul doppio e la solitudine, sull’incesto e la morte.
Una riflessione che si intensificherà nella Curia dei Fori Imperiali (il pubblico sarà guidato in questo emblematico spazio seguendo un suggestivo percorso obbligato) in un susseguirsi e sovrapporsi di altre negazioni, dall’antichità ai giorni nostri, dove il potere distrugge e cancella l’arte, minaccia l’umanità, crea costrizioni e tradimenti.
Gli spettatori (non più di 150 a rappresentazione) si troveranno al centro della monumentale aula del senato dei romani, avvolti in un’allegoria del potere e della divinità e da una tempesta di sensazioni, partecipi dell’ira di Antonio (Vincent Gallo) per la morte di Cesare e sferzati da immagini, luci e suoni ancestrali rievocati da Sheila Chandra. L’antico si specchia nel passato, il passato nel presente. Il potere ripete i suoi riti omicidi mentre si riflettono le “vite parallele” di giovani soldati di ogni fronte e s’infrangono sulle antiche mura gli insegnamenti dei saggi. Solo alla fine, e provocatoriamente, il pubblico avrà la sua risposta sull’esistenza di una via di fuga.